Il periodo economico che stiamo vivendo farà storia, per la semplice ragione che l’economia mondiale è in fase di trasformazione, alcuni grandi paesi si stanno industrializzando per portare i loro popoli all’emancipazione al pari dei paesi già sviluppati e per aumentare il loro potere strategico ed economico nel mondo; per questa ragione stanno conquistando i mercati con prodotti di ogni genere, mentre i paesi occidentali che dominavano tutta l’economia e i mercati mondiali hanno perso gran parte del loro potere, come pure le industrie che per ragioni di convenienza economica si sono trasferite in quei paesi per produrre a costi molto inferiori.
Questo è sotto gli occhi di tutti, sono anni che ciò si verifica e nessuno ha fatto niente per contrastare sia l’ingerenza nel mercato dei prodotti provenienti da questi paesi, sia l’abbandono delle industrie dai nostri paesi, ne con leggi a difesa della nostra economia e neppure con accordi commerciali bilanciati per regolare entrambi i paesi. Nello stesso tempo noi pensavamo e pensiamo tuttora a fare le guerre per aggiustare il mondo pur sapendo che sarà molto difficile portare la giustizia con le armi e compromettersi con paesi che della legalità e della democrazia non sanno cosa sia.
I nostri sapienti Professori, Dottori e scienziati di economia, coloro che sanno tutto, prevedono il futuro e solo loro sanno le regole dell’economia, questa crisi la dovevano prevedere , se le industrie chiudono chi da il lavoro al popolo? Come si può pensare di dare occupazione senza industrie? Per fermare questa emorragia non è stato fatto e non si fa niente, chiedono al popolo di fare sacrifici togliendo quel poco di benessere frutto dello sviluppo tecnologico che è stato fatto con la nostra intelligenza e con tanta volontà. Alcuni dicono di vedere il chiarore in fondo al tunnel, il giorno di poi ci dicono che ci sarà l’anno prossimo, così tranquillizzano il popolo rinviando la ripresa da un anno all’altro convinti che questo chiarore è li in attesa che qualche santo faccia il miracolo e accenda questa luce, tant’è che il governo, si è riunito in una abbazia, la prossima volta andranno da padre Pio, a San Giovanni Rotondo mentre ai cittadini aumentano le tasse. A questo punto mi chiedo: fingono di esserlo o lo sono veramente? questo è il nostro problema.
Più avanti capirete perché dico queste parole un po offensive. Se noi facciamo una analisi elementare di quello che è la vera economa e di come si crea in maniera semplice senza giochi di parole, essa la si può recepire con desideri diversi ma sempre col risparmio.
Per mia conoscenza l’economia consiste nello spendere il meno possibile per ottenere il massimo risultato. In questo momento come ho detto prima siamo in una situazione molto difficile, in quanto il popolo non avendo il lavoro non ha entrate, quindi non solo non produce ma non può neppure spendere, se calano i consumi allo stato diminuiscono le entrate. Un economista cosa fa se ha meno entrate? Diminuisce le spese, questa è la prima cosa da fare mi sembra normale non c’è altra soluzione, si mette via l’orgoglio nazionale e si fanno delle analisi per vedere dove si possono ridurre le spese, penso che ci siano molti settori statali da esaminare se si dispone della dovuta volontà e della competenza. I nostri professori cosa fanno? Avendo lo stato la necessità di denaro aumentano certi prodotti come l’iva, la benzina e quant’altro prodotti che il popolo per necessità deve acquistare, essendo senza lavoro gli resta ancora più difficile vivere, cosi lo stato è costretto a dare un contributo a coloro che non hanno lavoro affinché facciano una vita un po dignitosa. Ma purtroppo lo stato deve diminuire anche il debito. Tutto questo con poche entrate, visto che il prodotto nazionale ogni anno è in diminuzione la prospettiva per il futuro è al quanto negativa. La situazione vista così a mio parere è fallimentare, c’è solo un’alternativa, aumentare il lavoro per aumentare l’entrate e diminuire la disoccupazione, questo come può accadere se gli imprenditori hanno già abbandonato il paese? Cosa è disposto a offrire lo stato a chi crea industria in Italia? Per il momento non si parla di niente, si dice solo dobbiamo creare lavoro, ma in che modo? Se creare un‘azienda in Italia si pagano le tasse anche se questa non guadagna, un capannone per lavorare è considerato un’immobile come se fosse una villa con piscina, l’indice di tassazione è il più alto d’Europa come è possibile pensare che coloro che sono usciti ritornino ha investire? Ce ne sono dei nuovi che investano in un paese dove si fa politica nelle piazze d’Italia da un camper? Dove sono? Chi da lavoro a l’operaio se non l’imprenditore? Ma come è considerato in Italia? Quali vantaggi gli viene offerto perché crei nuove industrie? A mio giudizio sono una serie di interrogativi ai quali dobbiamo dare una risposta, noi siamo in una situazione discendente senza la possibilità di risalita, non lo si vuole ammettere perché solo a pensarci ci spaventa, mentre loro si preoccupano dei matrimoni gay, alla legge elettorale, a fare o non fare accordi fra destra e sinistra come se fosse così semplice dare lavoro al popolo, se facendo una legge in pochi giorni si possa creare migliaia di posti di lavoro. Tutti dicono dobbiamo dare lavoro ai giovani ma nessuno ci ha saputo dire come fare, compreso il sindacato che quando il lavoro lo avevamo ha contribuito a farlo diminuire. Molti speravano che i nostri professori fossero capaci di creare lavoro e risanare il bilancio dello stato, se non che hanno peggiorato la situazione, ma in compenso si sono creati la poltrona, quella che avevano era troppo piccola, così siamo al punto di partenza. Forse se capissero il significato vero della parola economia oggi non saremmo in questa situazione .
Adesso veniamo alla base del problema. Tutto è determinato dal lavoro, se il popolo lavora produce, guadagna e spende, pure lo stato ne beneficia, anzi lui più di tutti, in quanto anziché pagare la cassa integrazione ai senza lavoro, aumentando il consumo gli aumenta l’entrate dell’iva e delle tasse in generale. Per capire che quando un popolo produce ne traggono vantaggio tutti quanti, non cera bisogno che lo dicesse la costituzione italiana lo sanno anche i ragazzini che tutto è basato sul lavoro. Se tutto dipende dal lavoro dobbiamo investire su coloro che lo producono veramente, sulle persone che hanno quelle capacità creative e capiscono cosa è l’economia. Una volta una certa politica diceva che lo stato deve dare lui stesso il lavoro al popolo e così fu fatto, ma quella filosofia non funzionò, anche se alcuni ci credono ancora la storia ci ha detto che non è così, l’uomo ha necessità di essere guidato sia per lavorare sia per come lavorare da coloro che hanno dei requisiti particolari nel sapere creare, costruire e avere molta volontà creativa per valorizzare i suoi prodotti. Il lavoro non può darlo lo stato ma solo gli imprenditori possono farlo, i quali anno le capacità per dirigere un’azienda. Se nel paese ci sono molti imprenditori che creano occupazione l’economia va bene e i cittadini ne traggono beneficio, altrimenti si vive nella povertà senza nessuna alternativa.
Come si diventa imprenditori? Qui sta il vero problema, purtroppo le persone con certi requisiti non sono molte e non siamo neppure capaci a formarli i nostri professori non hanno ancora capito che tutto dipende da questi soggetti i quali non sono ben considerati per la loro ambizione al guadagno, guai se non fosse così, alla base di tutto c’è la convenienza cioè una compensazione che stimola la persona ha rischiare e fare sacrifici che pochi sono disposti a fare. Se andiamo a esaminare il rapporto che c’è fra l’operaio e l’imprenditore in certe zone esso è visto come nemico del popolo e le leggi attuali danno più potere all’operaio e non a chi lo dirige grazie a normative fatte in epoche lontane da persone con idee fuori dalla realtà. l’Italia è l’unico paese al mondo in cui ci sono molte piccole aziende che non sono cresciute per mantenere il diritto all’imprenditore di gestire a suo volere l’azienda stessa. Se avessero l’intelligenza di capire per quale ragione i nostri imprenditori hanno abbandonato l’Italia spostando le loro fabbriche in altri paesi si renderebbero conto quale è il nostro male, a mio avviso ancora non lo hanno capito, o per meglio dire. Ci sono o ci fanno? Questo è il problema.
Se il benessere di un popolo dipende dal lavoro creato dall’imprenditore che a sua volta per potere investire nell’impresa è condizionato dalle leggi dello stato, lo stato viene condizionato dalle banche le quali tramite la borsa stabiliscono gli interessi da pagare sui titoli che mette sul mercato per reperire denaro costretto per pagare il forte debito che l’Europa gli impone a diminuire.
Uno stato come l’Italia avendo un grosso debito come è possibili che essendo con la produzione in recessione possa avere i fondi per pagare la cassa integrazione ai disoccupati e per diminuire le tasse su il lavoro per agevolare gli investimenti?
Esaminando il problema più in generale mi pongo una domanda: per quale motivo uno stato deve essere finanziato dalle banche private e non dalla banca centrale europea? Se quest’ultima si prendesse carico dei debiti di ogni paese essi non sarebbero più condizionati ne dalle banche ne dal mercato finanziario e a sua volta controllare lei stessa i bilanci dei rispettivi paesi con i quali contribuisce a riordinare i bilanci. Per fare questo naturalmente dovrebbe stampare moneta cartacea
essa è la materia prima di ogni azione economica e non, senza la moneta ogni operazione è vuota cioè rimane solo una teoria. Non mi si venga a dire che ciò crea infrazione perché non è vero, la si può regolare, se ne crea una piccola parte essa fa da fissativo al sistema economico stimolando le persone ha investire mettendo a frutto i propri risparmi, io sono convinto che alla fine dovranno stampare, moneta cartacea non hanno altra soluzione altrimenti questa crisi durerà in eterno. Se la mia teoria fosse giusta e ciò si dovesse avverare i nostri professori dovrebbero andare tutti a rifarsi costruire il cervello, questa non è arroganza basta osservare i fatti, solo l’anno scorso allungarono l’età lavorativa per risanare l’economia, oggi parlano di prepensionamento per creare lavoro, serve uno scienziato per capire che gli anziani lasciando il lavoro creano l’opportunità ai giovani? Per questa ragione che io mi chiedo: ci sono o ci fanno? Con ciò intendo dire: saranno veramente dei deficienti, oppure fanno finta di esserlo? Questo è il problema vero del popolo italiano. Se non risolviamo questo dilemma continueremo a dare il consenso a loro di governarci e noi di soffrire. Popolo italiano coraggio facciamo tutti quanti uno sforzo e cerchiamo di capire come stanno le cose visto che siamo noi i responsabili se quei falsi profeti governano ancora l’Italia.
A me non resta altro che sperare che questo pensiero sia una giusta teoria economica e condiviso da molti. Un augurio di cuore finché finisca presto questa situazione nell’interesse di tutti.
Un pensatore Mazzuoli Graziano
Questo è sotto gli occhi di tutti, sono anni che ciò si verifica e nessuno ha fatto niente per contrastare sia l’ingerenza nel mercato dei prodotti provenienti da questi paesi, sia l’abbandono delle industrie dai nostri paesi, ne con leggi a difesa della nostra economia e neppure con accordi commerciali bilanciati per regolare entrambi i paesi. Nello stesso tempo noi pensavamo e pensiamo tuttora a fare le guerre per aggiustare il mondo pur sapendo che sarà molto difficile portare la giustizia con le armi e compromettersi con paesi che della legalità e della democrazia non sanno cosa sia.
I nostri sapienti Professori, Dottori e scienziati di economia, coloro che sanno tutto, prevedono il futuro e solo loro sanno le regole dell’economia, questa crisi la dovevano prevedere , se le industrie chiudono chi da il lavoro al popolo? Come si può pensare di dare occupazione senza industrie? Per fermare questa emorragia non è stato fatto e non si fa niente, chiedono al popolo di fare sacrifici togliendo quel poco di benessere frutto dello sviluppo tecnologico che è stato fatto con la nostra intelligenza e con tanta volontà. Alcuni dicono di vedere il chiarore in fondo al tunnel, il giorno di poi ci dicono che ci sarà l’anno prossimo, così tranquillizzano il popolo rinviando la ripresa da un anno all’altro convinti che questo chiarore è li in attesa che qualche santo faccia il miracolo e accenda questa luce, tant’è che il governo, si è riunito in una abbazia, la prossima volta andranno da padre Pio, a San Giovanni Rotondo mentre ai cittadini aumentano le tasse. A questo punto mi chiedo: fingono di esserlo o lo sono veramente? questo è il nostro problema.
Più avanti capirete perché dico queste parole un po offensive. Se noi facciamo una analisi elementare di quello che è la vera economa e di come si crea in maniera semplice senza giochi di parole, essa la si può recepire con desideri diversi ma sempre col risparmio.
Per mia conoscenza l’economia consiste nello spendere il meno possibile per ottenere il massimo risultato. In questo momento come ho detto prima siamo in una situazione molto difficile, in quanto il popolo non avendo il lavoro non ha entrate, quindi non solo non produce ma non può neppure spendere, se calano i consumi allo stato diminuiscono le entrate. Un economista cosa fa se ha meno entrate? Diminuisce le spese, questa è la prima cosa da fare mi sembra normale non c’è altra soluzione, si mette via l’orgoglio nazionale e si fanno delle analisi per vedere dove si possono ridurre le spese, penso che ci siano molti settori statali da esaminare se si dispone della dovuta volontà e della competenza. I nostri professori cosa fanno? Avendo lo stato la necessità di denaro aumentano certi prodotti come l’iva, la benzina e quant’altro prodotti che il popolo per necessità deve acquistare, essendo senza lavoro gli resta ancora più difficile vivere, cosi lo stato è costretto a dare un contributo a coloro che non hanno lavoro affinché facciano una vita un po dignitosa. Ma purtroppo lo stato deve diminuire anche il debito. Tutto questo con poche entrate, visto che il prodotto nazionale ogni anno è in diminuzione la prospettiva per il futuro è al quanto negativa. La situazione vista così a mio parere è fallimentare, c’è solo un’alternativa, aumentare il lavoro per aumentare l’entrate e diminuire la disoccupazione, questo come può accadere se gli imprenditori hanno già abbandonato il paese? Cosa è disposto a offrire lo stato a chi crea industria in Italia? Per il momento non si parla di niente, si dice solo dobbiamo creare lavoro, ma in che modo? Se creare un‘azienda in Italia si pagano le tasse anche se questa non guadagna, un capannone per lavorare è considerato un’immobile come se fosse una villa con piscina, l’indice di tassazione è il più alto d’Europa come è possibile pensare che coloro che sono usciti ritornino ha investire? Ce ne sono dei nuovi che investano in un paese dove si fa politica nelle piazze d’Italia da un camper? Dove sono? Chi da lavoro a l’operaio se non l’imprenditore? Ma come è considerato in Italia? Quali vantaggi gli viene offerto perché crei nuove industrie? A mio giudizio sono una serie di interrogativi ai quali dobbiamo dare una risposta, noi siamo in una situazione discendente senza la possibilità di risalita, non lo si vuole ammettere perché solo a pensarci ci spaventa, mentre loro si preoccupano dei matrimoni gay, alla legge elettorale, a fare o non fare accordi fra destra e sinistra come se fosse così semplice dare lavoro al popolo, se facendo una legge in pochi giorni si possa creare migliaia di posti di lavoro. Tutti dicono dobbiamo dare lavoro ai giovani ma nessuno ci ha saputo dire come fare, compreso il sindacato che quando il lavoro lo avevamo ha contribuito a farlo diminuire. Molti speravano che i nostri professori fossero capaci di creare lavoro e risanare il bilancio dello stato, se non che hanno peggiorato la situazione, ma in compenso si sono creati la poltrona, quella che avevano era troppo piccola, così siamo al punto di partenza. Forse se capissero il significato vero della parola economia oggi non saremmo in questa situazione .
Adesso veniamo alla base del problema. Tutto è determinato dal lavoro, se il popolo lavora produce, guadagna e spende, pure lo stato ne beneficia, anzi lui più di tutti, in quanto anziché pagare la cassa integrazione ai senza lavoro, aumentando il consumo gli aumenta l’entrate dell’iva e delle tasse in generale. Per capire che quando un popolo produce ne traggono vantaggio tutti quanti, non cera bisogno che lo dicesse la costituzione italiana lo sanno anche i ragazzini che tutto è basato sul lavoro. Se tutto dipende dal lavoro dobbiamo investire su coloro che lo producono veramente, sulle persone che hanno quelle capacità creative e capiscono cosa è l’economia. Una volta una certa politica diceva che lo stato deve dare lui stesso il lavoro al popolo e così fu fatto, ma quella filosofia non funzionò, anche se alcuni ci credono ancora la storia ci ha detto che non è così, l’uomo ha necessità di essere guidato sia per lavorare sia per come lavorare da coloro che hanno dei requisiti particolari nel sapere creare, costruire e avere molta volontà creativa per valorizzare i suoi prodotti. Il lavoro non può darlo lo stato ma solo gli imprenditori possono farlo, i quali anno le capacità per dirigere un’azienda. Se nel paese ci sono molti imprenditori che creano occupazione l’economia va bene e i cittadini ne traggono beneficio, altrimenti si vive nella povertà senza nessuna alternativa.
Come si diventa imprenditori? Qui sta il vero problema, purtroppo le persone con certi requisiti non sono molte e non siamo neppure capaci a formarli i nostri professori non hanno ancora capito che tutto dipende da questi soggetti i quali non sono ben considerati per la loro ambizione al guadagno, guai se non fosse così, alla base di tutto c’è la convenienza cioè una compensazione che stimola la persona ha rischiare e fare sacrifici che pochi sono disposti a fare. Se andiamo a esaminare il rapporto che c’è fra l’operaio e l’imprenditore in certe zone esso è visto come nemico del popolo e le leggi attuali danno più potere all’operaio e non a chi lo dirige grazie a normative fatte in epoche lontane da persone con idee fuori dalla realtà. l’Italia è l’unico paese al mondo in cui ci sono molte piccole aziende che non sono cresciute per mantenere il diritto all’imprenditore di gestire a suo volere l’azienda stessa. Se avessero l’intelligenza di capire per quale ragione i nostri imprenditori hanno abbandonato l’Italia spostando le loro fabbriche in altri paesi si renderebbero conto quale è il nostro male, a mio avviso ancora non lo hanno capito, o per meglio dire. Ci sono o ci fanno? Questo è il problema.
Se il benessere di un popolo dipende dal lavoro creato dall’imprenditore che a sua volta per potere investire nell’impresa è condizionato dalle leggi dello stato, lo stato viene condizionato dalle banche le quali tramite la borsa stabiliscono gli interessi da pagare sui titoli che mette sul mercato per reperire denaro costretto per pagare il forte debito che l’Europa gli impone a diminuire.
Uno stato come l’Italia avendo un grosso debito come è possibili che essendo con la produzione in recessione possa avere i fondi per pagare la cassa integrazione ai disoccupati e per diminuire le tasse su il lavoro per agevolare gli investimenti?
Esaminando il problema più in generale mi pongo una domanda: per quale motivo uno stato deve essere finanziato dalle banche private e non dalla banca centrale europea? Se quest’ultima si prendesse carico dei debiti di ogni paese essi non sarebbero più condizionati ne dalle banche ne dal mercato finanziario e a sua volta controllare lei stessa i bilanci dei rispettivi paesi con i quali contribuisce a riordinare i bilanci. Per fare questo naturalmente dovrebbe stampare moneta cartacea
essa è la materia prima di ogni azione economica e non, senza la moneta ogni operazione è vuota cioè rimane solo una teoria. Non mi si venga a dire che ciò crea infrazione perché non è vero, la si può regolare, se ne crea una piccola parte essa fa da fissativo al sistema economico stimolando le persone ha investire mettendo a frutto i propri risparmi, io sono convinto che alla fine dovranno stampare, moneta cartacea non hanno altra soluzione altrimenti questa crisi durerà in eterno. Se la mia teoria fosse giusta e ciò si dovesse avverare i nostri professori dovrebbero andare tutti a rifarsi costruire il cervello, questa non è arroganza basta osservare i fatti, solo l’anno scorso allungarono l’età lavorativa per risanare l’economia, oggi parlano di prepensionamento per creare lavoro, serve uno scienziato per capire che gli anziani lasciando il lavoro creano l’opportunità ai giovani? Per questa ragione che io mi chiedo: ci sono o ci fanno? Con ciò intendo dire: saranno veramente dei deficienti, oppure fanno finta di esserlo? Questo è il problema vero del popolo italiano. Se non risolviamo questo dilemma continueremo a dare il consenso a loro di governarci e noi di soffrire. Popolo italiano coraggio facciamo tutti quanti uno sforzo e cerchiamo di capire come stanno le cose visto che siamo noi i responsabili se quei falsi profeti governano ancora l’Italia.
A me non resta altro che sperare che questo pensiero sia una giusta teoria economica e condiviso da molti. Un augurio di cuore finché finisca presto questa situazione nell’interesse di tutti.
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