venerdì 7 marzo 2014

LA FELICITA' PERDUTA

In un piccolo paese di campagna,
un ciabattino di nome Poldino
lavora con passione da mattina a sera
nella bottega che s’affaccia sulla via.
Fischia e canta sempre in allegria
mentre vecchie scarpe le ribatte e cuce,
pensieri lui non ha ed è assai felice
a vedere com’è il suo modo di fare,

saluta tutti con passione e affetto.
Da quella strada  di tanto in tanto
il Conte vi passeggia, senza  compagnia,
Poldino lo saluta sempre con allegria.
Il Conte sempre pensieroso e turbolento
si  meravigliato del suo comportamento.
Come fa ad essere  allegro e contento
che per campar lavora così tanto
e canta come un’allegra signorina!”
Un giorno il conte si ferma e lo saluta
dicendo a lui da buon amico.
Bravo Poldino, tu sei propio un uomo vero,
ogni giorno ti sento cantare  allegramente,
mi appari saggio e molto intelligente!
Ho deciso di dare a te un compenso.”
Porgendo a lui la mano coi soldini
gli dona tanti soldi tutti veri,
Poldino lo ringrazia e prende i denari
contento e un po sorpreso non fa obbiezioni.
Da buoni amici si salutano soddisfatti
facendosi entrambi i complimenti.
Passati alcuni giorni dall’evento
il conte passa ancora per la via,
Poldino più non canta in allegria
il Conte lo saluta e va per la strada sua,
ripassa dopo giorni di distanza
la storia si ripete senza differenza,
Poldino più non canta  come prima,
solo i colpi del martello intorno s’ode
mentre lo batte sulle vecchie suole.
Il conte Come sempre lo saluta e se ne va,
Poldino era cambiato, il perchè nessun lo sa.
Il Conte un po sorpreso fra se pensò:
quale guaio gli ho creato proprio non so
donando i soldi per i suoi bisogni
a me  non  sembrai fare inganni.
 Alcuni giorni il Conte passa ancora,
alla sua bottega un po curioso s’avvicina
Poldino gli va incontro sorridendo:
Tenga signor Conte, i soldi che m’ha dato!”
 no, tienili pure! Dice il conte meravigliato
“a te serviranno, io altri ne tengo.”
Poldino insistendo all’or gli dice
 no a me non servono, troppo mi fan pensare,
non so qual’ uso di lor ne potrei fare
i soldi che m’ha dato man solo castigato,
voglio tornare a vivere in allegria,
come finora è stata la vita mia.
Per il gesto  suo l’ammiro e le son grato
 adesso che mi liberato prenda i soldi e vada via.”
Il Conte aveva capito senza il suo volere
 avere i soldi non sempre fa piacere.


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