venerdì 7 marzo 2014

UN INCONTRO CONSOLATORE

In un grande viale alberato
di platani spogli e assonnati,
soffia gelido il vento fra loro
rumoreggiando un cupo suono.
Vola un merlo in solitario
fra gli alberi spogli senza ombre attorno,
come farfalle impazzite
nell’aria volano le secche foglie.

Nel triste e solitario paesaggio
che nessun veder mai vorrebbe,
mi guardo intorno con tristezza
osservando un mondo infelice.
In lontananza a me appare
una giovane bionda fanciulla,
saltellando a me s’avvicina,
ancor più bello è il suo vedere
quando a me vicin m’appare.

Fermati bella e giovane fanciulla,
il luogo mal s’adatta alla tua bellezza,
guardati attorno e osserva la tristezza
della natura torbida senza vita,
solo un merlo vola qua e là
fra gli spogli ramoscelli.
Come un bianco fior tu appari
in un austero mondo senza profumi,
io solo osservo malinconico in solitario
il vento che a voler suo si muove
trascinando a sé ciò che a lui s’addice.
O bella e giovane fanciulla,
chi ti ha condotto in questo luogo?
Non certo il vento il corpo tuo trascina,
fuggi da questa malinconia perpetua.

Vivi vecchio, vivi ancor la tua vita,
passerà l’inverno, risbocceranno i fiori
i platani si vestiranno ancora,
il merlo tornerà a procreare
nei prati i fanciulli tornano a giocare
sul viso tuo tornerà il sorriso,
ancora lunga sarà la vita tua
fin quanto nessun lo potrà dire.
Io pur mi guardo intorno,
la natura triste e austera vedo,
penso al sole che tornerà fra noi.
Fatti coraggio, vecchio mio
di certo tornerà la primavera
fra il cinguettio degli uccelli
vivrai i tuoi giorni belli
all’ombra dei verdi germogli.
Sii felice e non pensare al male,
certo tornerà fra noi il sole.

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